E adesso a chi do la mia DELEGA? Delegare o non delegare? E a chi delegare?!
Questa è la domanda che ad un certo punto molti manager si pongono: Delegare o non delegare? E a chi delegare? E pur avendo a disposizione come collaboratori valide risorse, vanno in panne e sentono la difficoltà di prendere una decisione e scegliere il proprio alter ego.
Però, la domanda che innanzitutto chiedo che il manager si faccia è questa: perché vuoi delegare? Le dimensioni del team e/o del campo d’azione del reparto sono grandi a tal punto? Le cose non funzionano? Sei stressato? Sei stanco di ciò che stai facendo in questo momento? C’è altro nel tuo profondo che ti pesa e vorresti liberartene?
Si, insomma, prima di passare la palla a qualcuno e scegliere a chi assegnare la delega, occorre una sorta di “esame di coscienza” 1. sulle proprie convinzioni, 2. sulle proprie necessità e 3. sulla propria efficacia (in termini, quest’ultima, di obiettivi, scopi e comunicazione).
Ecco, fatto questo, allora, il manager può passare in rassegna le proprie risorse e mettere a confronto da un lato ciò che si aspetta dal proprio collaboratore e dall’altro quali sono le skill e il potenziale di questi.
Questo lavoro di confronto può essere fatto in molti modi. Qui te ne propongo uno che consiste in una serie di domande a cui tu stesso (manager, imprenditore, gerente, ecc) devi rispondere.
Valuta per ogni tuo collaboratore le caratteristiche seguenti, con 1 (per niente), 2 (poco), 3 (sufficiente), 4 (notevole) e 5 (tanto) e, se credi, aggiungi nel tuo file altre caratteristiche che ti verranno in mente mentre svolgi questo lavoro.
- Leadership:
- Gregariato:
- Fedeltà:
- Ispira fiducia a terzi:
- è coerente col suo ruolo:
- Ha capacità tecniche:
- è a favore del team:
- Si assume la responsabilità/delega:
- Propende per il cambiamento:
- Ha spirito imprenditoriale:
- Si sporca le mani:
- è operativo:
- Ha un potenziale da sviluppare:
- Raggiunge i risultati assegnati:
- … …
Naturalmente, sai tu quale peso attribuire ad ognuna delle caratteristiche, in funzione delle necessità della tua organizzazione, perché è fondamentale, di conseguenza, fare una ponderazione del risultato. E poi tiri la riga delle somme!
Ma se sei davvero coraggioso, la prima scheda del tuo file deve riportare… il tuo nome! Insomma, è un po’ come nella vita: devi conoscere (e amare) profondamente te stesso per poter conoscere (e amare) anche gli altri! (a tal proposito vedi questo video)
Buon lavoro!
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A presto
Pierluigi
P.S. Se nel momento in cui stai leggendo questo articolo tu e la tua organizzazione state proprio prendendo in considerazione un assessment, un piano di sviluppo o riorganizzazione, una selezione o dimensionamento, per essere più sicuro di ciò che stai facendo e scevro da condizionamenti, ti suggerisco di avvalerti di un consulente esperto: sono scelte cruciali e meritano il giusto investimento, a volte basta una web-session a volte un progetto più articolato, ma sono scelte che determinano il lungo periodo e, dunque, meritano il giusto impegno!